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venerdì 28 marzo 2008

 

Nikola Tesla: genialità Rock and Roll

Nikola Tesla è considerato uno dei più importanti inventori della storia. E' stato fisico, inventore e ingegnere di assoluto talento. Per molti è l'inventore del ventesimo secolo. E della sua figura
ultimamente sembra essersene accorto il mondo dell'arte, per la complessità del suo carattere e per l'importanza che il suo lavoro ha poi rivestito proprio nel mondo dell'arte, perché l'arte
spesso (in Grecia l'arte era la tecnè, la tecnica) dipende dalle scoperte scientifiche e tecnologiche. Anzi, possiamo dire senza timore di essere smentiti, che l'arte si evolve e si è sempre evoluta in seguito all'evoluzione tecnologica. In campo strettamente musicale, lo strumento cardine del rock and roll è la chitarra elettrica. Quindi, senza l'elettrificazione delle sei corde, non ci sarebbe mai stato il rock and roll. La musica elettronica, in tutte le sue ramificazioni è determinata dalle tastiere, dalle drum machine, dalle apparecchiature elettroniche in ultima analisi. Ed ogni passo in avanti o comunque evoluzione (nel bene o nel male) avviene sempre dopo nuove scoperte e invenzioni tecnologiche. Basti pensare all'ultima elettronica, così complessa e iper cinetica, inimmaginabile fino a qualche anno fa, proprio perché irrealizzabile senza il PC e i nuovi software musicali quali Reason o Ableton Live. Stesso dicasi per le arti visuali, plastiche e addirittura per la scrittura, perché il PC ha cambiato anche il modo di scrivere, rispetto alla macchina da scrivere. Ci sono fior di scrittori che ammettono che senza il PC non sarebbero mai stati in grado di scrivere i loro capolavori. Ed ecco che Tesla viene citato da Jim Jarmoush nel suo Cigarettes and Coffee, dove Jack White, leader degli White Stripes, solitamente taciturno, si lancia in un'apologia di Tesla, senza il quale non ci sarebbe stata la radio, la televisione, la luce fluorescente, la corrente alternata, la tecnologia a raggi x e indirettamente sembra riferirsi agli White Stripes stessi, perché senza elettricità non ci sarebbero stati neppure loro, quasi a vedere in Tesla un demiurgo creatore di tutto l'immaginario del ventesimo secolo, dai cantanti agli attori, che tutto devono alla moderna tecnologia. Interverrà poi caustica e leggermente indifferente Meg, la graziosa batterista, aggiungendo "e non ci sarebbero mai stati i Tesla (chi ricorda la hair band anni 80 che riuscì a piazzare qualche buon successo nelle classifiche di tutto il mondo?). E' un modo divertente per chiudere questo breve e già divertente siparietto del duo di Detroit. Ma il riferimento ai Tesla non sembra comunque casuale, perché richiama un gruppo bizzarro e stravagante, quale in effetti era lo stesso Nikola Tesla. Perché se da una parte i suoi studi sono considerati di vitale importanza nel campo dell' elettromagnetismo, della robotica, informatica, fisica nucleare e teorica, è anche il padre di alquanto bizzarre teorie e goffi tentativi di realizzazione di ancora più bizzarre invenzioni, come il celebre e fantascientifico "raggio della morte" un'arma talmente potente nella sua mente che avrebbe garantito per sempre la pace tra i popoli, o la "macchina volante", in grado di funzionare senza l’uso di un motore o ali, alettoni, propellenti o di qualsiasi fonte di combustione interna. Inizialmente, Tesla pensò ad un aereo che avrebbe dovuto volare grazie ad un motore elettrico alimentato da un generatore a terra. Con il passare del tempo, ipotizzò che questo aereo potesse muoversi in maniera interamente meccanica. La forma ipotizzata per il velivolo è quella tipica di un sigaro o di una salsiccia. Questo fatto, in seguito, sarà sfruttato dai teorici della cospirazione degli UFO.
Quindi, lo scienziato serbo, piace al mondo intellettuale, proprio per per il suo essere eccessivo e stravagante, per il suo alternare momenti di assoluta grandezza e cadute rovinose, come spesso succede ai grandi idoli dell'arte e del mondo dello spettacolo (uno per tutti Elvis Presley, da idolo delle folle a gonfio alcolizzato senza talento), per il suo squinternato idealismo (strappò addirittura un contratto con Westinghouse, che lo avrebbe reso il primo miliardario in dollari del mondo, in parte a causa delle implicazioni che questo avrebbe avuto sulla sua visione futura dell'energia libera), e per il suo essere in ultima analisi e nonostante la genialità un perdente (morirà da solo in un appartamento di New York in uno stato di mente alterata, ricevendo visite quotidiane a suo dire solo di un particolare colombo bianco) usurpato nella titolarità di inventore legittimo della radio dal più scaltro Guglielmo Marconi. Non a caso nel film "The Prestige" storia assai sgangherata di una rivalità tra due prestigiatori dei primi del novecento, fa la sua apparizione proprio il nostro scienziato pazzo (nella finzione ideatore di una macchina in grado di tele trasportare le persone). E chi poteva interpretarlo se non David Bowie, figura tra le più stravaganti e bizzarre della storia del rock?
Se ne volete sapere di più su questo affascinate personaggio, vi consiglio di leggere "The Invention of Everything Else", recente biografia romanzata ad opera di Samantha Hunt. Ma potrete ritrovarlo anche in "Moon Palace" di Paul Auster o in "Ecstasy Club" di Douglas Rushkoff, il quale in una recente intervista ha affermato: se siete uno di quegli strani artisti post psicadelici, immersi nel mondo tecnologico, dovete conoscere Tesla!"

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lunedì 24 marzo 2008

 

Mentalità del ghetto e musica

Riprendo la parte finale di un articolo pubblicato dai Wu Ming ("Liberarsi dalla mentalità del ghetto" che vi consiglio caldamente di leggere integralmente qui) modificando i loro consigli di lettura con i nostri consigli di ascolto...e aggiungendo che inizialmente, al primo ascolto, è bene sospendere il giudizio, non pensare subito questo non mi piace, esercitarsi ad ampliare la propria zona di comodo, educarsi al diverso, approcciare il diverso con umiltà.
Ecco la parte finale dell'articolo:

"Occupiamoci del mondo, allora, perché noi siamo il mondo. Vanno bene anche piccoli "esercizi spirituali", giochi per forzare l'immaginazione e corteggiare l'inatteso, come ascoltare ogni tanto i Konono n°1, o i Pan Sonic, o i Sepultura. Ricordarsi che ci sono tante e diverse comunità di umani, là fuori, tanti mondi, tanti piani di realtà. Senza questo, tutto diventa merda: il sociale, la politica, le arti... persino l'amore, perché anche la famiglia diviene un fortino armato contro l'esterno, tana di talpe dove i "cazzi nostri" contano più di tutto, e a tutto si è disposti per difenderne il primato. Come hanno fatto Olindo Romano e Rosa Bazzi, perfetta coppia di arci-italiani. Perché un intero paese non si riduca come loro, guardiamo al di là dei nostri nasi"


PS: vi consiglio di sottoscrivere la loro newsletter Giap .

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mercoledì 19 marzo 2008

 

Daniel Barenboim - La musica sveglia il tempo

La musica sveglia il tempo è un libro colmo di saggezza, scritto da uno dei più grandi direttori d'orchestra dei nostri tempi, nonché pianista d'eccellenza; un libro che sprigiona una passione per la vita e l'arte come da tempo non se ne scrivevano. Barenboim è un uomo di cultura e di forte coraggio, scrive in modo fluido e limpido di questioni complesse, riesce a trasmettere la sua vibrante passione in ogni parola che scrive. La musica sveglia il tempo è un saggio rinvigorente che riesce ad unire la forza e la freddezza della ragione con la morbidezza e il calore dell'arte. Un testo fondamentale per capire come l'arte e la musica in particolare, possano giocare un ruolo decisivo in tanti e diversi settori della società, espandersi nella politica, trasformare la mentalità delle persone, dare un contributo essenziale alla formazione di un pensiero realmente libero dai condizionamenti.

Parole sparse ricorrenti rintracciabili nel libro:
Musica, Spinoza, interpretazione, pensiero, etica, Bartok, dialogo, ragione, Edward Said, libertà, saggezza, filosofia, East western Divan, Israele, Wagner, individuo, talento, passione, pregiudizio, Palestina, Boulez, percezione, morale, Hitler, conflitto, pace, ascolto, orecchio, obiettività, Mozart, piano, idee, ideologie, conoscenza, realtà, Bach, uguaglianza, concerto, emozione, fratellanza, Chiesa, Stato, medio oriente, illuminismo, Beethoven, società, sentire, cervello, strumento, educazione, arte, curiosità, coraggio, orchestra, musica.

Alcune citazioni:

"cercherò di individuare alcuni collegamenti fra l'inesprimibile contenuto della musica e l'inesprimibile contenuto della vita."

"Quanto più siamo capaci di determinare i nostri pensieri - i nostri pensieri dunque creandoci una nostra personale esperienza della realtà - tanto più siamo capaci di autodeterminazione così da essere veramente liberi"

"In musica, come nella vita, possiamo parlare davvero solo delle nostre reazioni e delle nostre percezioni. E se provo a parlare di musica, è perché l’impossibile mi ha sempre attratto più del difficile."

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domenica 9 marzo 2008

 

Robotnick: Italo situazionismo

C'è qualcosa di magico in questo video di Robotnick, lo vediamo ballare, ascoltare, mimare, cantare l'ultimo brano appena terminato al suo PC.
E' un immagine naturale, più probabilmente un video situazionista. Chiunque abbia prodotto dei pezzi al PC nella propria camera non può che trovare conforto nel vedere come un caposcuola della Italo-Disco lavori ai suoi pezzi nella sua camera studio piuttosto minimale, girando da una stanza all'altra e fumando una sigaretta dopo l'altra, totalmente preso da quello che è definito il flusso creativo. Il suo ballo è quasi disarmante, toccante nella sua familiarità. Chiunque abbia mai usato un PC per produrre della musica non può che sentire un'affinità, un'empatia in quest'uomo che fa della naturalezza la sua forma estetica. E' l'immagine di un uomo che dedica la sua vita alla musica, che fa quello che gli piace e quello che sa fare, non costruisce un immagine sofisticata, è libero dalla mode che spesso la musica elettronica porta inevitabilmente con se. Lui è Robotnick... prendere o lasciare.

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giovedì 6 marzo 2008

 

Suicide

I Suicide sono un duo formato da Alan Vega e Martin Rev. Il primo un artista visuale, il secondo un pianista jazz non professionista amante delle sonorità bepop. Il loro incontro avviene in quel di New York, precisamente al project of living arts, un luogo dove si succedevano senza soluzione di continuità eventi e performance di arte varia. Nasce subito una sintonia tra loro, una particolare alchimia che porterà i due ad esibirsi in show disturbanti, dove Rev in una sorta di spoken poetry angosciante reciterà istericamente i suoi versi nichilisti e stranianti, sostenuto dalle basi elettroniche oscure e sintetiche di Vega. Nelle loro esibizioni è possibile rintracciare lo sperimentalismo del Lou Reed di Metal machine music e la sfrontatezza arrogante di un Iggy Pop agli esordi. Il loro progetto così disturbante e all'avanguardia li vede senza contratto fino al 77 quando Martin Thau, ex manager delle New York Dolls, (uno che di rumori e personaggi provocatori sicuramente se ne intende) li mette sotto contratto sotto la sua etichetta, la Red Star.
Vede così la luce il loro primo album omonimo "Suicide", opera inarrivabile in quanto a capacità di rappresentare ansia e malessere esistenziale urbano e allo stesso tempo seminale per le sonorità create: un punk elettronico scarno, malato e per certi versi ingenuo che avrà un enorme sviluppo negli anni a seguire.
Frankie teardrop, Ghost rider, Rocket USA, sono canzoni che sanguinano punk, trasudano disperazione, vomitano sinth distorti; in tutti i loro brani è sempre presente un'idea di morte capace di trascinare in uno stato di malinconia, ma il malessere è solo creativo, direi essenziale per la loro stessa esistenza.
I Suicide, come dei moderni Rimbaud, Artaud, Burroghs, scendono all'inferno per poi risalirne e raccontarcene le atrocità attraverso la freddezza/durezza delle basi e la disperata passionalità della voce. Insomma niente a che vedere con lo pseudo nichilismo creato a tavolino dai Crossover di cui abbiamo parlato in qualche post precedente.
PS: Non spaventatevi se durante l'ascolto di "Keep Your dreams" i vostri bulbi piliferi passano dallo stato di "quiete" ad uno stato che alla vista ricorda quello di un'oca spennata...è il normale effetto che fanno sul corpo i Suicide!

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