Ho scoperto Mike long per caso, mentre stavo cercando un video dei Gun Club. Digitando le parole "sexy beat" (il nome di una loro canzone) mi sono imbattuato in questo personaggio che sul ritmo dei Gun Club balla e si riprende con una videocamera. Cosa normalissima, su youtube direte voi sono presenti migliaia di video con questa banale idea. Però Mike è diverso, perchè il suo è un progetto grandioso e senza senso. Mike è diverso perchè ha deciso di ballare e di fare un video ogni giorno per due anni di fila. Mike è diverso perchè non balla nella sua camera ma gira il mondo è ovunque con la stessa vibrante passione balla dal primo all'ultimo minuto. Il suo progetto è diverso perchè Mike è un ballerino divertentissimo, lo guarderesti per ore ballare e dimenarsi dinoccolato e libero, camaleontico nell'adattarsi a qualsiasi genere, dal rock blues incendiaro lo vediamo passare senza cedimenti al Soul per concludere con l'elettronica più glaciale senza mai deludere. Mike è diverso perchè ha fatto una selezione di canzoni pazzesca: Gun Club, Blue Cheer, Velvet Underground, Talking Heads, Mc5, Kraftwerk, Can, Sebadoh e moltri altri tutti di grandissimo livello. Se il video proposto non vi basta, cliccate qui per una esaustiva selezione Ecco una mini biografia presa dal suo sito: Mike Long is a social rocktivist. He is vegan, and has been so for seven years. He is anti-racist, anti-sexist, anti-homophobic, pro-choice, and pro-party. He wishes that everyone would do whatever it is that they want to do, as long as they are not walking all over someone else’s civil liberties. He is into DIY culture, arthouse cinema, and good grub. He plays music as Diamond Machine. He also makes 1″ buttons for you or your pals. He likes to dance, everywhere. His youtube channel is filled with insight as well. He plans to dance all over the world for the next two years, and make videos of his travels. His dream is to dance to “Walk Like an Egyptian” in front of the pyramids. That, and to dance on Late Night. Help him out, he’s totally rad.
Ho letto La fine della strada in un paio di giorni, cosa che mi capita raramente ultimamente. Solitamente tendo ad allungare i tempi di lettura all'infinito, magari leggendo diversi libri contemporaneamente. In questo caso sono rimasto magnetizzato dalla scrittura di Barth in modo insolito, quasi morboso. Se non sapessi che John Barth è considerato un padre della letteratura postmoderna... .. di certo non me ne sarei accorto leggendo il libro. Per diverse ragioni. Forse perché non ho ancora chiara la definizione di letteratura postmoderna, o forse perché come tutte le definizioni non è in grado di essere esaustiva (infatti nel calderone della letteratura postmoderna vengono inseriti ad esempio Gaddis, Gass, Pinchon e Barth).O forse perché a quanto si dice questo è il libro meno Barthiano di Barth. Ma il fatto che non sia stato in grado di inserire questo romanzo in un ben definito scaffale mentale non ne diminuisce l'importanza. Barth è un fuoriclasse della letteratura, ha una padronanza tale della scrittura che dopo averlo letto ti verrebbe voglia di scrivere un romanzo per quanto semplice fa sembrare le cose. E immagino che per molti sia stato così, allo stesso modo di tutti quei gruppi musicali nati dopo aver ascoltato i Velvet Underground, è possibile che molti scrittori siano nati dopo la lettura di Barth. Il protagonista Jacob Horner è di un antipatia tale che è difficile non sentirla vicina. L'indecisione con cui affronta gli eventi della vita è una caratteristica tipica dei trentenni moderni, caratteristica che lo rende decisamente attuale. Leggere le avventure del protagonista, le sue riflessioni e la sua incapacità nello schierarsi per un opinione rispetto ad un altra,(perché le trova tutte in fondo plausibili), infonde gioia e consolazione cosicché le nostre piccole debolezze quotidiane, non ci paiono più tali ma anzi grazie a Jacob Horner trovano una valida giustificazione. Brillante, ironico, e colto il romanzo di Barth nasconde dietro una trama classica una incredibile quantità di spunti di riflessione
L'inglese Louis la roché si è messo in evidenza nei dance floor europei questo inverno con Peach, un pezzo costruito su un campione rubato a qualche successo pop anni ottanta americano. Quella roba da ascoltare il macchina lungo il deserto con il braccio fuori dal finestrino e i capelli cotonati. Il suono del nostro artista è un po' retro', la produzione non è avvenieristica, nulla a che vedere con i "mostri" francesi o tedeschi. Non è che si sprechi tantissimo effettivamente: prende un loop e te lo piazza dall'inizio alla fine della canzone spezzettandolo ulteriormente ogni tanto. Robe che ormai è capace di farlo anche Terenzio, il portiere della mia palazzina. Non vale una cicca, ma è simpatico. Come Terenzio... Ascolta il brano + bonus...
Nel post relativo ai 3 IS A CROWD che potete leggere qui avevamo annunciato un live set dei 3 IS A CROWD su RADIO OK MUSIK che ora abbiamo il piacere di farvi ascoltare nel caso vi siate persi la diretta, un set che dimostra come i 3 IS A CROWD siano amanti della musica elettronica a 360° gradi, un set che spazia dalla house all'electro con spruzzate minimal e drum'n'bass partendo da Jamiroquai per arrivare fino a Goldie, un interessante bignami di storia della musica dance con pezzi storici e altri di nicchia ma sempre di ottima qualita!
(PS:Non perdetevi la prossima puntata di alè le teknival ospite della serata Cris)
Appena tornati da un live set al festival di musica elettronica Eletrode a Roma in compagnia del fuoriclasse Vitalic (il loro set è possibile ascoltarlo in fondo al post) i DMT Synth sono di nuovo al lavoro e ci regalano un nuovo pezzo in linea con le loro produzione recenti, un electro tirata con influenze house e sonorità retrò, musica adatta per un rave sull'Entreprise, occhi al cielo stellato e piedi ben piantati a terra per ballare senza mai fermarsi e senza mai perdere il tempo, una battuta a cassa dritta e un basso incalzante che filtrato in modo deciso si chiude per poi riaprirsi verso una distorsione graffiante, completa il tutto un vocoder sognante. Un pezzo gommoso e di indubbia qualità. DMT Synth sono ormai una solida realtà della scena electro "made in friuli", in grande espansione e di cui torneremo a parlare molto presto. Ascolta il brano... DMT Synth - Kelly-K
Ecco un'artista di cui sentiremo parlare. Si chiama Eclier, il suo pezzo "Boxon say hello" contenuto nell'EP prodotto dalla francese Boxon Records. Eclier viene dalla Russia, dichiara il suo amore viscerale per i Daft Punk, l'origine di tutto, anche se il suo suono ricorda maggiormente i fratellini minori Justice e gli altri alunni di scuola Ed Banger. Il brano è un travolgente electro proveniente dal futuro. Synth laser, bassi vulcaniani, l'Enterprise che vi sfreccia appena sopra la testa e Jabba che si sbaffa la vostra nutella mentre voi siete a dormire. La produzione è perfetta. Batterie grasse hip hop (altro amore del nostro), bassi vetrosi che vi tagliano la pelle, squarci synth su altre dimensioni, e tutti quegli strappi e stop and go di cui si nutre l'electro di ultima generazione. Ascoltare per credere Eclier - Boxon say hello
Il progetto è Australiano, terra che sta sfornando misteriosamente vari talenti, nel settore electro, quasi che quella terra così lontana sia il luogo perfetto dove congegnare musica che sembra venire da terre e mondi lontanissimi da quelli che siamo abituati a frequentare. Vi invitiamo ad ascoltare questa "colours for Cajuan" con il suo incedere lento ma deciso, il vocoder insistente, il basso di daftpankiana memoria, sembra la colonna sonora perfetta per la marcia di robot giganti attraverso il deserto dei gobi. Robot buoni che stanno venendo a salvare gli uomini da ragni mutanti. Un pezzo freddo e rassicurante al tempo stesso. Ah si, andate sul loro spazio, le sorprese non sono finite! ascolta e scarica il brano... To Shades - colours for cajuan