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giovedì 31 gennaio 2008

 

The Rogers Sister: eccitante imperfezione Punk

Il 23 Gennaio gironzolavo malinconicamente e senza meta per la città, quando infreddolito ho deciso di infilarmi in un bar. La radio mandava un vecchio pezzo dei B'52. Era "Dance this mess around".
Mi è venuta immediatamente un’incredibile voglia di musica con voci femminili. Mi è poi tornato alla mente che lì vicino c'era il negozio di musica che faceva al caso mio. Ho pagato il mio caffè e mi sono proiettato in negozio. Ho iniziato a scartabellare tra i vinili e i Cd, assetato di voci femminili involontariamente sexy, gioiellini sul filone dell’etichetta di Olympia, Kill Rock Star.
Ho Scelto alcuni CD e mi sono messo ad ascoltarli: Sleatter Kinney, Bikini Kill, Bratmobile, altri gruppi lesbo femministi, i Destroy All Monster (anche se ce l’ho già, l’ho riascoltato lo stesso perché la voce di Niagara resta sempre più eccitante di qualsiasi film di Selen), e poi…The Rogers Sister. Perfette, quello che cercavo. Anzi imperfette e quindi proprio per questo ciò che volevo. Subito ad attrarmi la copertina. Di una povertà assoluta. Un collage di foto sbiadite di Bush, Tom Cruise, Micheal Jackson e altri divi americani con la banda nera sugli occhi come per difenderne la privacy, mescolati a foto di attricette porno. Nell’altro lato l’immagine dei tre musicisti... le ragazze sono effettivamente molto carine, il bassista direi di no ma chi se ne frega.
Già dal primo brano non ho dubbi, questo è quello che voglio. Una cavalcata garage punk semplicissima, scarna e fresca. Le voci delle due sorelline Rogers sono eccitantissime. Leggermente stonate come scelta stilistica, ma molte precise in alcuni passaggi, con una voglia di vivere e divertirsi che si sente raramente in giro. Le canzoni si susseguono una più trascinante dell’altra. Tutte piuttosto simili, il fatto è che è proprio così che deve essere, guai se dovessero cambiare. Dopo ripetuti ascolti le voci delle due giovani musiciste diventano un’esigenza fisica. Sono talmente eccitanti che le consiglio alle coppie che accusano stanchezza sessuale.
A me ogni volta che metto su il cd viene voglia di partire con Jennifer e Laura Rogers a bordo di una Citroen Squalo in giro per l’Europa. Ogni tanto fa capolino la voce di Miyuki Furtado il bassista del trio, figura ovviamente di secondo piano, ma che svolge egregiamente la sua funzione con quel timbro nasale e metallico che, (pazzesco!!!), ricorda incredibilmente Fred Schneider dei B’52. I suoi giri di basso, elementari ed istintivi rappresentano le fondamenta migliori dove appoggiare i giri sghembi di chitarra e le azzeccate melodie vocali delle due fanciulle. Ripeto, le Roger Sister non rappresentano nulla di nuovo, nulla di originale, fanno garage punk, come esiste da più di trent’anni, che entra in collisione con il migliore post punk dei primissimi ottanta, un frullato ben riuscito di Sonics, Esg, ma lo fanno con una carica e voglia di divertirsi irresistibile e difficile da trovare in giro attualmente. Poi mi capita di leggere che sono state definite veramente le eredi dei B’52. E così il cerchio si chiude.

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