
Spiazzante, intenso, nauseante,
kitchs, denso, colorato, fastidioso, divertente, ironico. Un ascolto necessario, in questo periodo storico caratterizzato dall'
Information overload(
ing). Necessario perché per poter apprezzare appieno un'album come questo è fondamentale ascoltarlo nella pace della propria camera, facendo solo questo, ascoltare la musica che esce dalle vostre casse e magari fissare il cono del
subwoofer per rimanerne ipnotizzati. Ascoltare, concentrarsi solo sulla musica e se la mente se ne va come un cavallo
imbizzarrito verso altri lidi , riportarla all'ascolto nel presente, è un esercizio di disciplina, provateci.
Rabbit Habits è un album straripante di idee, carico di suoni non lineari ma divergenti, mai paralleli e pertanto il loro inevitabile incontro/scontro genera o caos o poesia.
Certo sarebbe un album migliore se non avessi mai ascoltato
Tom Waits, sarebbe una pietra miliare se non conoscessi
Zappa o
Captain Beefheart, sarebbe un lavoro di una bellezza dirompente se non fossero mai esistiti i
Flaming lips o i
Pixies. Ma non è colpa loro essere nati dopo, si sa, è solo una questione di anagrafica.
7,5/10
Etichette: Man Man, Rabbit Habits, rock, Tom Waits
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12:03