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venerdì 18 aprile 2008

 

Man Man: Rabbit Habits

Spiazzante, intenso, nauseante, kitchs, denso, colorato, fastidioso, divertente, ironico. Un ascolto necessario, in questo periodo storico caratterizzato dall'Information overload(ing). Necessario perché per poter apprezzare appieno un'album come questo è fondamentale ascoltarlo nella pace della propria camera, facendo solo questo, ascoltare la musica che esce dalle vostre casse e magari fissare il cono del subwoofer per rimanerne ipnotizzati. Ascoltare, concentrarsi solo sulla musica e se la mente se ne va come un cavallo imbizzarrito verso altri lidi , riportarla all'ascolto nel presente, è un esercizio di disciplina, provateci.

Rabbit Habits è un album straripante di idee, carico di suoni non lineari ma divergenti, mai paralleli e pertanto il loro inevitabile incontro/scontro genera o caos o poesia.
Certo sarebbe un album migliore se non avessi mai ascoltato Tom Waits, sarebbe una pietra miliare se non conoscessi Zappa o Captain Beefheart, sarebbe un lavoro di una bellezza dirompente se non fossero mai esistiti i Flaming lips o i Pixies. Ma non è colpa loro essere nati dopo, si sa, è solo una questione di anagrafica.
7,5/10

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